Drammatica la situazione in cui versa Gorizia dopo tredici anni di amministrazioni di centrodestra

di Franco Perazza

Capitale europea della Cultura e caso Gentile
Aver ottenuto assieme al comune di Nova Gorica il titolo di Capitale europea della Cultura per il 2025, ha inebriato tutti noi. Per un momento abbiamo voluto credere di vivere finalmente in un’altra realtà. Una speranza durata veramente poco: a riportarci con i piedi per terra ci ha pensato l’intervento del capogruppo di FI in Consiglio comunale Gentile, che ha cercato di impedire al consigliere comunale del PD David Peterin di ricordare che l’8 febbraio è la festa della Cultura Slovena, dunque anche di una parte di cittadini goriziani. Il fiume carsico del nazionalismo antislavo presente in consiglio comunale è riemerso, un fatto grave da cui il primo cittadino di Gorizia non ha ritenuto di prendere le distanze. Un pessimo segnale, che la Senatrice del PD Tatjana Rojc ha definito “un triste episodio antislavo. Ce n’è di strada da fare.

Modificata la viabilità di Corso Italia senza Piano Regolatore e senza Piano del traffico
Ed è una strada molto accidentata come dimostra la vicenda della viabilità di Corso Italia. Viene in mente un celebre film degli anni cinquanta del regista Billy Wilder intitolato “Viale del tramonto”. Infatti il modo maldestro con cui il sindaco Ziberna si è mosso ha suscitato immediate e clamorose reazioni di molti cittadini che, in qualsiasi modo si risolva questa storia, alludono ad un triste tramonto a cui è destinata la sua esperienza di amministratore della città. Senza entrare nel merito del progetto (in altra pagina la posizione del Circolo del PD goriziano) sconcerta la modalità con cui hanno preso avvio i lavori: metafora del “Ziberna style”. I fatti ci dicono che il sindaco ha deciso di modificare la viabilità di Corso Italia a prescindere da una visione chiara e complessiva della città, e in mancanza di una strategia generale e coerente del suo possibile sviluppo. Si producono esperimenti urbanistici senza disporre di un Piano Regolatore Generale Cittadino, e senza un Piano del traffico aggiornato: strumenti indispensabili. Inoltre la cittadinanza non è stata consultata e il Consiglio comunale non è stato messo in condizione di approfondire e di esprimersi.
Ora il Sindaco, intimorito per l’ avvio di una raccolta di firme contro il suo progetto, prova goffamente ad aprire un dialogo tardivo con la cittadinanza, cerca di scaricare le responsabilità sui tecnici, si dichiara disposto a rivedere profondamente il progetto o a rinunciarvi, come ormai sua consuetudine ( si veda galleria Bombi, piazza Vittoria, mercato coperto). Così, oltre a continuare a sprecare soldi pubblici, si corre il rischio di compromettere innovazioni come lo sviluppo in città di una rete efficiente di piste ciclabili, in grado di rispondere alle richieste e alle nuove sensibilità ambientaliste di molti cittadini e di intercettare l’importante flusso ciclo-turistico che si svilupperà a breve con le nuove ciclovie che attraversano il nostro territorio provinciale e regionale.

Una maggioranza cangiante con 19 cambi di casacca su 24
Questa vicenda racconta di un “viale del tramonto” anche della maggioranza consigliare che, da tempo in crisi, si disarticola e perde pezzi. Quella che in campagna elettorale si era proposta come una maggioranza unita e compatta, ora si palesa come un insieme ondivago e litigioso di consiglieri, che funziona ad intermittenza. Una maggioranza cangiante a causa di ben 19 cambi di casacca su 24 e della continua ridefinizione dei gruppi consiliari lievitati dai sette di inizio legislatura ai dieci attuali, mentre la giunta comunale da più di un anno attende la nomina di un nuovo assessore all’istruzione . Convocato ancora in modalità on line, governato in modo incerto, il Consiglio comunale fatica a trovare il suo ruolo di luogo del dibattito democratico e dell’approfondimento, perché attraversato dalle conflittualità della maggioranza che ne rallentano i lavori. “Nave senza nocchiero in gran tempesta” direbbe il Sommo Poeta.

Gorizia senza peso in provincia e regione
Di conseguenza Gorizia non ha più alcun peso in ambito provinciale, e non è più in grado di esercitare la funzione di cerniera e garante dell’ unità della Regione FVG che una volta le veniva riconosciuta. Senza la raccolta firme del PD isontino (milletrecento in un solo giorno) contro la sciagurata proposta delle forze politiche regionali di centrodestra di dividere la regione in tre aree, Gorizia e l’Isontino avrebbero perso la loro autonomia amministrativa per finire in parte nel “Grande Friuli” e in parte nella “Trieste Metropolitana”. Abbiamo evitato il
peggio, ma la nostra fragilità emerge in altre sedi (Camera di Commercio, Consorzio industriale, Consorzio universitario, Confidi, Ente Fiera) . Il nostro sindaco non ha saputo neppure trarre beneficio dalla affinità politica con la attuale Amministrazione regionale, da cui non ha ottenuto nessun reale impegno per la città, e necessita di essere sostenuto nel suo ruolo dal sindaco di Monfalcone Cisint, attuale “dominus” dell’ Isontino.

Rinnovare alle elezioni comunali del 2022 la guida della città
Non sappiamo se Ziberna ascolterà alcune sirene che gli suggeriscono di dimettersi dopo quattro anni di continue promesse e annunci trionfanti finiti nel nulla: suggerimento che promette di seguire più come minaccia verso la maggioranza che per convinzione. L’unica certezza è che la città vive una profonda crisi segnata in modo particolare dal calo demografico, dalla chiusura di attività commerciali, dalla mancanza di lavoro per i nostri giovani costretti a lasciare la città in cerca di occupazione. Parafrasando una celebre frase di Mao possiamo dire che: “grande è la confusione sotto il cielo della politica goriziana, quindi la situazione è eccellente”. Eccellente perché finalmente i cittadini di Gorizia prendano consapevolezza della situazione drammatica
in cui versa la nostra città dopo tredici anni ininterrotti di amministrazioni di centrodestra. E’ indispensabile che le forze sane della città, i giovani, i nuovi cittadini, i comitati, assieme alle forze politiche dell’area solidale e progressista, si organizzino e si preparino per garantire alle prossime elezioni comunali del 2022 un normale e fisiologico avvicendamento alla guida della città, come nella migliore tradizione democratica. Diamo una svolta.

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