Per attivare la ZLS la Regione deve proporre un “Piano di sviluppo strategico” al Governo. Ma finora solo silenzio.

La Zona logistica nel Piano nazionale per accedere alle risorse europee del Recovery Fund

di Laura Fasiolo

Nella nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza Regionale (DEFR) 2021, presentata al Consiglio Regionale con il Disegno di Legge di approvazione al bilancio annuale 2021, l’Assessore Regionale alle Finanze
ha incluso la ZLSR nel Piano nazionale per la ripresa e la resilienza con cui le regioni (PRR) accederanno alle risorse europee del Recovery Fund. Ma il percorso non è dietro l’angolo, l’impiego delle risorse regionali ed europee nell’ambito della Programmazione 21-27 vede una strada tutta in salita.
Nel DEF Regionale Economico Finanziario 2021 (alla Missione 10: Trasporti e diritto alla mobilità) leggiamo che si prevede di istituire una Zona logistica semplificata (ZLSR) nella Regione Friuli Venezia Giulia, tenuto conto “dell’opportunità offerta dalla modifica introdotta nella Legge di Stabilità 2020, che consente agevolazioni di carattere multisettoriale: finanziarie, di semplificazione amministrativa, di sostegno agli interventi infrastrutturali ed eventuali interventi formativi”. Leggiamo che “al fine dell’istituzione della ZLS, dovrà essere elaborato e presentato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri un “Piano di sviluppo strategico” e dovrà essere costituita una Struttura tecnico-amministrativa di supporto.”
Considerato il fatto che …”l’attivazione delle ZLSR trova un suo limite nella normativa stessa che la subordina, nella delimitazione delle aree da interessare alle agevolazioni, in particolare fiscali, al rispetto di vincoli territoriali piuttosto stringenti, imposti dall’Europa sugli ‘aiuti di stato a finalità regionale’, dovranno preliminarmente essere effettuate specifiche valutazioni, sia in termini giuridico-economici, sia logistici, sia di efficacia e di efficienza, delle misure agevolative da attivarsi a livello regionale in modo partecipato con i soggetti territoriali interessati ai vari livelli” ….”così da aumentare in modo sostenibile la capacità di attrarre investimenti sul territorio regionale.”
Anche nella seconda linea strategica “La Regione FVG quale piattaforma logistica intermodale e digitalmente connessa per lo sviluppo economico del territorio”, la ZLSR viene collocata all’interno di un polo logistico regionale
che prevede interventi di potenziamento stradale e ferroviario e la progettazione di nuovi scali, la creazione di un polo di innovazione e ricerca ecc. per € 3,4 mld di investimento sull’intera linea strategica. Attendiamo ora il DEF nazionale, dove al momento il riferimento alla ZES compare solo in due articoli e per il mezzogiorno.
Ricordo a chi sta alla “regia” regionale che siamo fuori tempo e che lentezze ulteriori non sono ammissibili. Ricordo a chi fa opposizione di pungolare ogni giorno sul tema. La Regione dovrebbe essersi già da tempo attivata per la concreta messa in opera di un tavolo di lavoro, ed a maggior ragione essendo stata l’operazione condivisa da tutti i gruppi, ed approvata all’unanimità al termine di un ampio dibattito del parlamentino regionale.
Preoccupa l’immobilismo, ma soprattutto l’indifferenza. Se è urgente in questa fase intervenire a livello nazionale sui progetti del Recovery, lo è ancora di più in Regione coinvolgere i Sindaci e le categorie economiche, una condivisione ampia per un obiettivo che è caro a tutti: il rilancio economico della città e del Territorio.
Nell’allegato alla GENERALITA’ N. 1023 dd. 3 luglio 2020 sulla “Zona logistica semplificata per il Friuli Venezia Giulia” l’ Assessore alle Infrastrutture e territorio Graziano Pizzimenti aveva condiviso la valenza strategica del nuovo istituto della ZLS , “quale opportunità di ulteriore potenziamento della rete logistica e infrastrutturale legata al sistema portuale regionale”, precisando la scansione procedimentale prevista dal Regolamento per le ZES
(DPCM 12/2018). Pizzimenti richiamava le procedure regolamentari precisando che, per attivare la ZLS, il Presidente della Regione, sentiti i Sindaci dei Comuni delle aree interessate, presenta la proposta al Presidente
Consiglio dei ministri che – su proposta del Ministro per il Sud e la coesione territoriale, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze e con il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti – istituisce la ZLS con DPCM.
Ricordava le più complesse condizioni di ammissibilità, oltre alla presenza di almeno un’area portuale appartenente alla rete transeuropea dei trasporti o di un’Autorità di Sistema Portuale ( per noi Zeno D’Agostino), l’ ammissione
delle aree ammesse dal Trattato UE alle deroghe agli aiuti di Stato, con la delimitazione delle zone.
Pizzimenti rilevava pure la complessità dei progetti da attivare, quindi la necessità di dar vita ad un tavolo di lavoro interdirezionale per proporre le tipologie di agevolazioni, che richiedevano vari settori di intervento quali: agevolazioni finanziarie, semplificazioni amministrative, interventi infrastrutturali, di formazione – tutte misure che dovranno essere condivise. Il che significa redazione di un “Piano di sviluppo strategico” che la Regione deve proporre al Governo, frutto di un’operazione interdisciplinare e di coordinamento tra i vari enti volta sia a misure agevolative sia semplificative.
Perché dunque tanti mesi di silenzio e inattività da allora, mesi di tempo sprecato, quando Gorizia e Provincia aspettano lavoro e rilancio? Le imprese languono, gli esercizi chiudono, nel mentre avanza un deserto spettrale da imputarsi solo in parte al Covid, di più a politiche locali subalterne e senza visione, a politiche regionali lente e stantie, da tempo mirate alla spoliazione della città, priva di una Governance credibile e autorevole. Mi chiedo se anche la lentezza procedurale della ZLS risponda a una linea “strategica” …A pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca.

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